lunedì 20 aprile 2015

METRO C/Tratta T3 - Analisi V.I.A. e Carte del Rischio

V.I.A e Carta del Rischio.
La V.I.A., Valutazione di impatto Ambientale, ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs 152/2006, scaduta, impedisce l’esecuzione dei lavori della Metro C nella Tratta T3, a seguito della Variante del pozzo di Via Sannio, per il “RISCHIO ARCHEOLOGICO SAN GIOVANNI-COLOSSEO. In merito al rischio archeologico e ai probabili impatti sui monumenti, il progetto, già oggi, ha determinato lo smantellamento della rampa vincolata del Clivio Acilio ed è previsto il polo logistico per i lavori nel Giardino-Ninfeo di Palazzo Rivaldi, vincolato dal 1949, e che sarà sottoposto a una forte compromissione per la messa in sicurezza delle paratie e dei numerosissimi tiranti di sostegno che andranno ad interessare il sottosuolo del Clivio oltre a quello del
Villino Rivaldi e del fabbricato su Via del Colosseo.
Anche Santo Stefano Rotondo e S. Maria della Navicella potrebbero essere a rischio visto che al Celio verrà intercettata l’esistente falda idrica con un pozzo (Pozzo 3.2) profondo oltre 60 m e largo circa 35 m.” (Italia Nostra Roma, Lettera al Sindaco Marino del 23 ottobre 2013.).
A seguito del rilascio del Parere endoprocedimentale Prot. N. 28812/09 del … la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, ora Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma, aveva richiesto a ROMA METROPOLITANE S.r.l. ulteriori prescrizioni, che interessano la Tratta T3, disattese totalmente, visti i danni prodotti al Patrimonio Archeologico dei Fori Romani e di Via dei Fori Imperiali con l’abbattimento, ad oggi quasi totale, della collina della Velia sulla quale poggiava il Clivio di Acilio.
Nell’Appello contro i possibili dissesti dell’Anfiteatro Flavio a causa della Metro C. richiesta di accertamenti e azioni urgentissime”, inviato in data 14 agosto 2014 al Parlamento Europeo, la sottoscritta aveva evidenziato, riferendosi ai citati studi di settore, la necessità degli accertamenti idrologici, geologici e geomorfologici e geotecnici e sismici, che documentassero l’assenza o meno di rischi di dissesto per il Colosseo e i Monumenti dell’Area Archeologica Centrale, a causa dei lavori della Metro C nella Tratta T3.
In data 01.04.2014 otto Senatori del MoVimento 5 Stelle, SERRA, AIROLA, LUCIDI, LEZZI, MANGILI, DE PIETRO, PUGLIA, BLUNDO hanno fatto proprio l'Appello, presentando l'Interrogazione orale con carattere d'urgenza ai sensi dell'art. 151 del Regolamento al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, e al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo,On. Dario Franceschini, manifestando i timori per i pericoli a cui è sottoposto l'Anfiteatro Flavio e chiedendo " il blocco dei lavori della Metro C all'interno del Parco Archeologico più bello del mondo, e chiedendo, a Loro volta, agli autorevoli Organi di Governo "quali iniziative il Governo intenda intraprendere al fine di tutelare uno dei massimi tesori del Patrimonio storico, artistico e architettonico italiano e dell'Umanità, garantendo l'opportuna vigilanza affinchè si tenga conto di tutti i possibili rischi nella realizzazione dei progetti che riguardano il monumento e le Zone limitrofe".
(3-00852).
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00757624&part=doc_dc-allegatob_ab-sezionetit_ioccduasda151dr&parse=no&stampa=si&toc=no

Le riflessioni della sottoscritta, a seguito dell’esame di numerosi studi di settore, avevano portato alla conclusione per la Tratta T3 della presenza di:
• Rischio sismico di livello 3 per l’area archeologica Palatino-Fori-Colosseo. Come si può vedere dalla Fig. 2. Carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica (micro-zonazione sismica di livello 1) del Colle Palatino e delle aree limitrofe. Prodotto realizzato nell’ambito del Progetto UrbiSIT (CNR-IGAG per il Dipartimento della Protezione Civile)
http://www.researchgate.net/publication/236972506_La_microzonazione_sismica_dellarea_archeologica_Palatino-Fori-Colosseo
• Rischio legato alla natura dei terreni di fondazione.
La distribuzione selettiva dei danni quale oggi appare lungo la Struttura del Colosseo sia stata determinata principalmente da fattori naturali, legati alla eterogeneita` dei terreni geologici su cui il monumento è stato edificato;
• Rischio cavità ipogee.
L'area intorno alla Domus Aurea e al Colosseo, nella Tratta T3 è interessata da numerose cavità ipogee: un passaggio collegava il Colosseo al Ludus Magnus e uno sul lato opposto raggiungeva il Summum Chorangium (oggi, Tempio di Venere e Roma), ma non risulta comunicato l'eventuale rischio di crollo o meno, a causa dei lavori della Metro C sia intorno alla Domus Aurea, sia sotto il Colosseo e nelle sue immediate vicinanze;
• Rischio vibrazioni e rumore.
I valori rilevati di soglia, che già hanno creato danni agli edifici e anche al Colosseo, moltiplicati per due quali conseguenze potrebbero avere per il Colosseo e per i Monumenti del Foro Romano?
• Rischio idrogeologico e la falda freatica.
Dall''indagine effettuata con N° 4 campioni si constata che per l'Unità
delle Alluvioni recenti, posta a confronto con la pressione verticale effettiva,
esercitata dal terreno (valutato considerando la falda a - 8 m dal p.c. e il peso
naturale dei riporti recenti alla medesima profondità, si rileva un grado di
pre-consolidazione, del quale non si hanno elementi circa le cause, ma esso
è compatibile con gli incrementi di pressione verticale indotti dal sovraccarico
della struttura del Colosseo.
Diverso il caso delle argille ascritte all'Unità di Monte Vaticano, che risultano
fortemente consolidate.".
• Cedimento fondazioni.
Pericoli connessi a situazioni statiche. Per la classe C3, tipica della parte
meridionale del terreno di fondazione del Colosseo, le caratteristiche
geotecniche dei terreni sono: “Scadenti”.
• Rischio geotecnico.
1 ) – rischi di origine antropica, come nella costruzione di opere infrastrutturali e, quindi, anche nel caso della Metro C di Roma;
2) – rischi di origine naturale;
• La falda freatica e il rischio idrogeologico.
Come non temere che le variazioni del livello di falda, possibili, possano avere ripercussioni sulla stabilità del Colosseo?".
Non e' una novità che sotto il Colosseo vi sia la falda freatica e non e' solo a - 22 m
dal p.c.! I livelli, che variano, possono essere anche molto più superficiali, (- 8 dal p.c.), come si constata nell’affioramento dell’Euripus, il terzo fiume più grande di Roma, nelle fondamenta del palazzo della Cancelleria fino a - 7m dal p.c. (piano di campagna)!
L’Euripus è stato scoperto nel 2009, proprio durante le indagini archeologiche per la costruzione della linea C della metropolitana. Nell'antichità il torrente scorreva alla luce del sole nell'attuale zona dell' Appia Nuova e, passando per San Giovanni e la valle del Colosseo, andava a sfociare nel Tevere. Con la nascita delle Mura Aureliane, il corso d' acqua, che si alimenta con la falda e si divide in mille rivoli, venne interrato e nascosto sotto le costruzioni successive.
Come noto, le gallerie di linea passerebbero interamente nella falda.
L'unico vero problema del progetto della Metro C e' costituito dall'enorme "scatolone in cemento armato" della Stazione Colosseo. Quello sì che avrà delle dimensioni tali da interferire con la falda! Tra l'altro le paratie di cui sarà costituito verranno infisse nel suolo sino ad attestarsi ben dentro le argille plioceniche, terreno profondo che da' ottime garanzia di resistenza, ma che e' molto impermeabile.
Pertanto, l’enorme corpo stazione non darà scampo alla falda, la cui acqua dovrà necessariamente trovare altre strade per defluire.
La sottoscritta prof.ssa Giannone Paola ha presentato alla Struttura di Missione per il Contrasto al Dissesto Idrogeologico e Geotecnico, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, presieduto dall’Ing. Massimo Sessa e dal Dott. Gian Vito Graziano e ha ricevuto il riscontro da parte del Dott. Gian Vito Graziano, Presidente dell’Istituto Nazionale Geologi e Presidente della Struttura di Missione la risposta, che trascrive: “Gentilissima Professoressa, ho esaminato con particolare attenzione la Sua nota, ma la mia posizione di Consulente esterno non mi dà alcun potere decisionale ed ho quindi posto all’attenzione del Coordinatore della Struttura di Missione la richiesta stessa.
Cordiali saluti.
Gian Vito Graziano”.


pgiannone9.blogspot.com

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